Un grande compleanno da poco trascorso, per una giovincella di... 70 anni, sempre ancora in viaggio. 1946: non era passato neanche un anno dalla fine della guerra e l'Italia si rimetteva in moto ...
Un grande compleanno da poco trascorso, per una giovincella di... 70 anni, sempre ancora in viaggio. 1946: non era passato neanche un anno dalla fine della guerra e l'Italia si rimetteva in moto, in senso letterale, grazie alla Vespa, diventando per molti lo strumento per vincere le distanze, superare le difficoltà di strade da asfaltare ma soprattutto per godersi la vita dopo i tanti disastri. La motocicletta a complesso razionale di organi ed elementi con telaio combinato con parafanghi e cofano ricoprenti tutta la parte meccanica, secondo il brevetto depositato a Firenze il 23 aprile di quell'anno, diventava, in breve, simbolo di libertà e fenomeno di costume, leggenda vivente dell'ingegno e del design italico, copiata in mille modi ed esposta al Moma di New York. Campionessa di vendite, con oltre 18 milioni di esemplari venduti dappertutto, e destinata a divenire lo scooter più famoso al mondo, viene battezzata dallo stesso papà Enrico Piaggio, al quale, per l'eleganza della forma ampia e del vitino stretto, sembra appunto una vespa, prodotto geniale della riconversone di fabbrica. Il primo modello, la 98c, sostituisce infatti gli aerei prodotti durante la guerra e porta gli italiani in giro per il Bel Paese quasi ancora tutto da scoprire, con le ragazze, foulard in testa e gonne svolazzanti, sedute precarie dietro, alla ricerca dell'equilibrio certo che giustificava, nell'Italia piuttosto bigotta, un avvolgente abbraccio. I vespisti 'dilagano', anche fuori confine: nel 1953 sono diecimila le stazioni di servizio nel mondo e oggi i Vespa club, ideati dallo stesso Piaggio, contano 60.000 iscritti. Contemporaneamente, la promozione si scioglie in fantasia: Per il vostro lavoro, per il vostro svago Vespizzatevi è lo slogan-imperativo, e tra tutte la più famosa, giovanile, surreale, evocativa di un piacere adolescenziale Chi Vespa mangia le mele (chi non Vespa no). Il Cinema fa il resto: da Gregory Peck e Audrey Audrey Hepburn in Vacanze romane, a Nanni Moretti in Caro diario. La Vespa insomma fa boom, anche in modelli, versioni e varianti: più di 150 in 7 decenni, tutti ora al museo Piaggio. E il design? A parte i gadgets prodotti dalla Piaggio, diversi designers la smontano e la reinventano : la Vespa diventa così una sedia, una poltrona., una lampada, un portariviste, utilizzandone pezzi come fiancate, scudo, manubrio ecc. ...se poi pensiamo alle imprese di chi, come Giorgio Bettinelli, ci fece più giri del mondo macinando 254.000 km, ma pure le gite fuori porta e le vacanze al mare in sella al mitico scooter, possiamo ben dire che il movimento accende l'immaginazione ! Per dirla con la pubblicità, Con Vespa si può.!
Carmela Marocchini
fonti web : ansa.it, 26 marzo 2016, Paola Catani / tuttogreen.it
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