L’utilizzo dei fiori eduli in cucina risale a molte migliaia di anni fa, a partire dalla civiltà romana e greca. Infatti, già in epoca romana ci sono testimonianze dove i petali dei fiori gialli e rosa erano inseriti in alcune preparazioni prelibate...
L’utilizzo dei fiori eduli in cucina risale a molte migliaia di anni fa, a partire dalla civiltà romana e greca. Infatti, già in epoca romana ci sono testimonianze dove i petali dei fiori gialli e rosa erano inseriti in alcune preparazioni prelibate. Perciò i romani utilizzavano violette e petali di rosa per decorare le pietanze ed insaporivano carni e insalate con un’originale vinaigrette preparata con fiori di calendula e aceto; successivamente, l’imperatore Carlo Magno consumava vino aromatizzato al garofano; i Celti poi mescolavano al vino la borraggine per infondere coraggio ai guerrieri… Insomma, molte culture hanno continuato ad usare queste meraviglie della natura nelle loro ricette tradizionali: basti pensare ad esempio ai fiori di zucca utilizzati in Italia, oppure ai petali di rosa nella cucina indiana. Aggiungere fiori nei piatti più prelibati può essere un buon metodo per dare maggior colore, sapore e fantasia. Alcuni di questi fiori sono speziati, altri erbacei, altri ancora fragranti. Spesso vengono utilizzati in insalate, liquori, sciroppi e tisane, o come guarnizione di dessert o nei cocktail, ma l’uso creativo non ha davvero alcun limite. Attenzione, però, non tutti i fiori però sono commestibili e alcuni risultano addirittura velenosi. Esistono circa 50 specie differenti di fiori eduli, ovvero commestibili. Alcuni, senza saperlo, li consumiamo già (è il caso di carciofi, fiori di zucca, cavolfiori e zafferano). Altri, invece, li pensiamo meglio in un giardino o in un vaso. Dal punto di vista nutrizionale, i fiori eduli (aggettivo che, al singolare, fa edule) sono poverissimi di grassi e ricchi di sostanze nutritive come minerali, proteine e vitamine A e C. In particolare le viole, i crisantemi e i garofani sono particolarmente ricchi di potassio. E, per citarne altri, eccone alcuni: Aibika, Begonia, Bocca di leone, Borragine, Calendula, Carlina, Dalia, Garofano, Geranio, Lavanda, Nasturzio, Primula, Robinia, Rosa, Sambuco, Viola, Yucca gloriosa. Insomma, se andate per campi, non lasciatevi sfuggire almeno la borragine, dai fiori piccoli, delicati, di colore azzurro intenso, con cui potrete realizzare una semplice e gustosa Frittata oppure, se avete voglia di un vero classico romano altrettanto semplice,
ecco la RICETTA del FRITTO DI FIORI DI ZUCCHINA:
Considerandone almeno 2 a persona, lavate i fiori soprattutto all’interno, togliendovi il pistillo, inserite in ognuno un pezzetto di mozzarella ed un pezzetto di alice, di giuste dimensioni in modo che il fiore li contenga facilmente. A parte avrete preparato una pastella appena densa, con farina, acqua minerale gassata, un pizzico di sale. Con gesto rapido immergete un fiore per volta nella pastella, arrotolando la parte superiore del fiore in modo che mozzarella e alice non fuoriescano, e poi di seguito friggetelo in padella in abbondante olio di arachide ben caldo. Così per tutti i fiori, disponendoli man mano su carta da cucina per togliere l’eccesso di olio. Cospargeteli con un po’ di sale e via, in tavola. Meglio gustarli ancora caldi!!
Carmela Marocchini
dal web ; worldrecipe.expo2015.org / quartiglia.it / bio.uniroma2.it
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