Se Pellegrino Artusi titolava LA SCIENZA IN CUCINA il libro che tra tecnica e letteratura elevava la tradizione culinaria italiana a Cultura gastronomica fatta di pesi e misure, oggi la sua intuizione, figlia di un Positivismo che faceva della scienza il modello di interpretazione della realtà, trova realizzazione. Si lavora per una Cucina Molecolare, frutto di collaborazione tra cuochi, fisici e chimici, specializzati in questo campo. L’arte culinaria potrebbe evolversi in modo infinito e oggi impensabile. Eppure c’è ancora un “lato oscuro”. Uno per tutti? Il “q.b.”!! Ovvero qualcosa, il sale, per esempio, che non si presta a peso ma lascia all’autore libertà di azione. E’ il “quanto basta”, così come il “pizzico di…”, o la …”. Nessuna prescrizione, ma gusto personale di chi cucina. Qualcosa che ha un “gusto” (è il caso di dirlo) irrazionale se paragonato alla scienza. Romantico. Poetico.