Di Giuseppe Garibaldi si sa tutto o quasi. Le sue gesta epiche di rivoluzionario combattente per l'unità d'Italia riecheggiano nella storia del nostro Paese. Ma in pochi conoscono l'altro volto del generale, quello che lontano dai campi di battaglia e dalle imprese dei Mille ...
Di Giuseppe Garibaldi si sa tutto o quasi. Le sue gesta epiche di rivoluzionario combattente per l'unità d'Italia riecheggiano nella storia del nostro Paese. Ma in pochi conoscono l'altro volto del generale, quello che lontano dai campi di battaglia e dalle imprese dei Mille (e ottantanove, in verità), deluso dall'andazzo del governo del nuovo Regno, lo vide passare gli ultimi anni della sua vita a fare l'agricoltore nell'esilio dorato di Caprera, l'isola dell'arcipelago della Maddalena in Sardegna, interamente di proprietà di Garibaldi per molti anni e che fu il suo buen ritiro fino alla morte. Nella quiete della Casa Bianca, che lo ospitò per tre decenni, Peppino, dsmesse le vesti da militare (numero 482 dei milleottantanove nella lista della Gazzetta Ufficiale del Regno del 12 novembre 1878), si dedicò infatti ad una delle sue passioni nascoste, l'agricoltura, appunto. Attorno al suo rifugio, la terra, a quell'epoca, era arida ed incolta: lo sfondo ideale per sperimentare le conoscenze in materia ed impiantarvi un moderno sistema di colture capace di trasformare Caprera in un giardino florido, da brulla che era. Lavorando con cervello, olio di gomito e l'ausilio di tecnologie ancora sconosciute a quei tempi, il generale riuscì anche in quest'impresa, creando tra le aree di Funtanaccia e della Piana della Tola una vera e propria azienda agricola con vigne, frutteti, pozzi, stalle e mulini. Oggi tutto è perduto: le costruzioni sono in uno stato di degrado e le coltivazioni scomparse, ma attenzione: l'orto di Garibaldi a Caprera tornerà a breve ad avere corpo e forma, a quasi un secolo e mezzo dalla scomparsa dell'Eroe dei Due Mondi, nella Via degli Orti, all'interno del percorso museale a cura dell'Ente Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena e in accordo con il pronipote del Peppino nazionale. Perciò in onore di Garibaldi...
Tortino di riso patriottico per 4 persone:
600 gr circa di riso, 300 gr circa di polpa di pomodoro, 1/2 cipolla bianca, 300 gr circa di broccoli,
1 spicchio di aglio, 50 gr di Parmigiano, 1 noce di burro, olio extravergine d’oliva, sale e pepe q.b.
Lessate il riso e poi dividetelo in tre parti. Dorate l’aglio in padella con un po’ d’olio, fate cuocere il pomodoro, coperto e a fiamma bassa. Usate la salsa per condire una parte del riso lessato. Cuocete i broccoli in acqua salata bollente per 10 minuti, scolateli, ripassateli in padella con uno spicchio d’aglio e olio, frullateli e aggiungeteli la seconda parte del riso precedentemente condito con burro e parmigiano. Rosolate e imbiondite la cipolla nel burro e un filo d’olio, aggiungete la terza parte di riso e fatelo insaporire, aggiungete il Parmigiano grattugiato e una noce di burro.Imburrate uno stampo e disponete a strati i tre tipi di riso ancora tiepidi (quello bianco al centro!), fateli raffreddare e rigirate lo stampo su un piatto. scaldate il tortino in forno prima di servire.
articolo di Pietro Caltrin in Italo, giugno 2015
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