E' forse, assieme a Leonardo da Vinci, il genio italiano più conosciuto al mondo. Colto, profondo, testardo, ribelle fino all'uso della violenza estrema, e per questa vi perderà la vita. Insofferente e guardingo rispetto alle chiusure e ai legacci del suo tempo, dominato da oppressivi divieti e soffocanti dogmi religiosi, vicino al pensiero dell'altro “grande”, Giordano Bruno, ed affida alla natura la sua visione del mondo. Caravaggio rivoluziona il modo di fare arte e il pensiero dell'arte stessa e i suoi quadri nascondono dei veri e propri segreti: anche quelli dove la natura morta, parla un linguaggio invisibile ... che viaggia su un doppio binario, parallelo a quello percettivo. La canestra di frutta, così nominato dai moderni, per ciò che visivamente è evidente (i quadri non avevano titolo), gli fu richiesto dal cardinal Federico Borromeo, il quale stava espandendo la sua collezione. Anche per il cardinale il significato religioso si associava a quello classico, perciò l'uva è la rappresentazione di cristo che diceva di essere l'uva della vita ma, allo stesso tempo, anche la rappresentazione di Bacco, ovvero il piacere della vita, l'ebbrezza. La pera per gli antichi greci era la rappresentazione della donna e dell'amore, della dea per eccellenza, Venere. Il fico era simbolo di protezione e di salvezza perché nell'antica Grecia si racconta che Giove, la cui arma di punizione per eccellenza erano i fulmini, si voleva unire a Gea che fugge, rifugiandosi sotto un albero di fico (ancora oggi che si dice che gli alberi di fico non siano colpiti dai fulmini). Per la pesca, si può risalire alla storia Naturalis historia di Plinio il Vecchio, che la classifica tra i frutti costituiti di tre parti: polpa nocciolo e seme. Assunto perciò come simbolo religioso trinitario, ma, allo stesso tempo, anche umano, carne ossa e mondo interiore, da cui nascono le foglie che è il linguaggio perché hanno la stessa forma della nostra lingua, e le cui parole devono venire direttamente dal cuore. La mela è la conoscenza, ahimè, religiosamente collegata al peccato originale, ma è bacata quindi simbolo negativo, che è giustamente pensato a marcire: Godetevi la vita, ma con moderazione e attenti al peccato! L’elemento che fonde il tutto è la luce, luce divina e luce naturale, di cui Caravaggio ha inondato i suoi quadri, come sotto a un riflettore, in contrasto assoluto con un nero denso e profondo. Qui, le foglie illuminate sono fresche vive, con gocce di rugiada, mentre all'ombra le foglie sono secche, ad indicare il passaggio dalla vita alla morte. All'epoca le persone colte guardavano e capivano? Certamente i colti sì, agli altri arrivava la forza della bellezza che è linguaggio universale e non ha bisogno di tante spiegazioni! In onore di Caravaggio che dipinse a Siracusa, Messina e forse a Palermo e in onore della sua Canestra di frutta, ecco quel che sembra un dessert ma è un ottimo contorno, la siciliana
Ricetta dell’insalata di agrumi
Ingredienti: 4 arance, 1 cipollotto, 100 gr. di olive nere, un ciuffo di prezzemolo, olio, sale pepe nero q.b.
Sbucciate le arance togliendo anche la parte interna bianca, tagliatele a fette da 1 centimetro; pulite e affettate sottilmente il cipollotto, unite le olive, condite con olio, spruzzate di sale e pepe, mescolate il tutto, lasciate riposare per un’oretta, servite e Buon Appetito !!
Carmela Marocchini
fonte web: Trasmissione televisiva Geo, Costantino D'Orazio, canale youtube
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