Non è Vigilia di Natale a Roma se a cena non campeggia in mezzo alla tavola un piattone di fritto misto. Caldo e croccante appena uscito dalla padella e dai fumi dell’olio che inondano. Una prova d’autore, frutto di una cucina povera come quella romana e laziale, che prevede fatica tempo e bravura. Si va al mercato di buon ora, giacché i banchi dei fruttivendoli vengono in poco tempo “razziati” col rischio di non avere la varietà dei sapori di stagione che i commensali si aspettano: broccolo, cavolfiore, patata, zucca, funghi, carciofi, e non solo, mele, ricotta e baccalà terminano in fretta la mattina del 24 Dicembre. Nel qual caso saremmo fritti*! A sporta piena ci si chiude in cucina e il pomeriggio trascorre tra sciacquare pelare e tagliare tutto a piccoli pezzi o a sottili fette, come i carciofi e le patate. In qualche regione le verdure si sbollentano. A Roma no. Aria fritta**. Ognuna, così com’è, si immerge nella pastella di farina con acqua minerale e un pizzico di sale. Rimarrà croccante sotto ai denti. In cucina l’unto arriva alle stelle come noi sfiancati alla sera. Ancora un po’ di sale, a parte le rondelle di mele cosparse di zucchero. Siamo pronti per l’entrata trionfale! La cena della Vigilia ha inizio, forse tra gli stessi discorsi fritti e rifritti*** Ottimo tutto!! Ogni cosa finisce in un batter d’occhio perché ha ragione il proverbio Tra il gatto e la frittura metti una serratura. E se qualcuno ne contesta le calorie, mandatelo a farsi friggere**** !!
Carmela Marocchini
*essere fritti (gergo familiare) Essere perduti, rovinati, senza più speranza di salvarsi oppure di ottenere quello che si voleva. Il detto intero che ne spiega l'origine è: “Siamo fritti, disse la tinca ai tincolini”.
**aria fritta (gergo familiare) Discorso o simili che ripete banalmente cose risapute o scontate che vengono gabellate per novità.
***fritto e rifritto (gergo familiare) •Vecchio, notissimo, risaputo da tutti e ormai scontato e banale, perché ripetuto infinite volte; è detto di un argomento, una notizia e simili.
****Espressione rivolta a persona inopportuna, fastidiosa