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SpeakItalianInRome

Apprendere la lingua italiana a Roma

1. Cercare una buona scuola di Italiano che segua il metodo comunicativo è, ovviamente, il primo consiglio. Gli insegnanti mettono in campo un approccio attivo alla lingua attraverso materiali “autentici”, letture, riflessioni grammaticali e comprensione dei testi, visioni di video e ascolti, giochi didattici, riordini e ricostruzioni di frasi, puzzle, scambi linguistici in “corso d’opera” tra gli studenti della classe, ecc. Normalmente è possibile partecipare a una prima lezione per capire come si svolge l’insegnamento. 2. Studio e impegno. Una buona scuola e degli ottimi insegnanti non bastano a coprire tutto il ventaglio di possibilità che ti farà mettere il turbo. Il tempo dedicato al personale studio deve essere costante. Stabilisci un cronoprogramma giornaliero dove l’italiano abbia il suo posto. Impara almeno 5 vocaboli nuovi al giorno. Memorizzali con ripetizioni frequenti durante l’arco della giornata e, parlando, usali quando ti è possibile, frequentemente ma non a sproposito. Raccoglili in una rubrica alfabetica creando il tuo personale repertorio linguistico. 3. Curiosità per lingua e cultura italiana. Informati su cosa avviene in Italia. Se prendi i nostri canali televisivi, segui i programmi di attualità, di tradizioni e politica. Entrerai progressivamente nel modo di fare e di pensare italiano. 4. Leggi racconti e romanzi recenti, giornali e riviste in italiano. Ti terrai aggiornato sui cambiamenti linguistici e avrai modo di sperimentare la lingua nei suoi diversi registri. Perciò, non trascurare neanche i periodici di settore, al fine di aumentare e ampliare il tuo bagaglio lessicale. Peraltro, termini specifici dello Sport e della Cucina, ad esempio, debordano dal loro specifico campo e colorano allegramente l’eloquio. Non disdegnare niente di scritto che non sia in italiano, dagli annunci di lavoro, agli opuscoli pubblicitari, ecc. 5. Scrivi con carta e penna, evitando, quando puoi, il computer. Esprimiti inizialmente in componimenti all’insegna della brevità e della sintesi: corte frasi di fondamentale struttura, ricerca di sinonimi, uso di proverbi ed espressioni tipiche scorrano dalla tua penna. L’immagine personale della tua scrittura servirà a farti ricordare termini e quant’altro. 6. Parla appena ti è possibile: se sei in Italia, la cosa è alquanto facile. Gli italiani sono accoglienti e ben disposti verso gli stranieri, oltre che essere dei grandi chiacchieroni. Se vivi fuori dai nostri confini, frequenta luoghi di incontro degli Italiani, associazioni o centri culturali. Stringi amicizia con un madrelingua: al rapporto umano unirai l’approfondimento e la fluenza dell’eloquio. 7. Canta. Le canzoni sono l’espressione musicale della cultura di un popolo. Raccontano storie, comunicano sentimenti, sono facili da ricordare, grazie al ritmo e alle particolari sonorità. Scegli i cantanti che più chiaramente danno voce al testo: quelli degli anni 60, a tal fine, sono i migliori, come ad esempio Lucio Battisti, Mina, Gino Paoli, Luigi Tenco. Trova i filmati in Youtube, impara a memoria le canzoni, cantale assieme a loro. 8. Guarda. I Centri di Cultura Italiana organizzano rassegne cinematografiche, così come film di nuova stagione sono presenti nel circuito estero. Mentre i film stranieri che arrivano in Italia vengono doppiati e perdono così il sonoro originale, fuori ogni film mantiene la sua lingua originale, con i relativi sottotitoli. 9. Ascolta. Le registrazioni sono importanti perché abituano l’orecchio a percepire il suono delle parole e a riconoscerle. Ascolta più volte senza stancarti. Quello che ti sembrerà inizialmente incomprensibile, acquisterà con la ripetizione un suo significato. Puoi aiutarti anche con i vocabolari in linea che, oltre a presentare i termini, ne danno anche l’audio. 10. Serviti dei Social per intervenire nei dibattiti e commentare post, per proporre argomenti di interesse collettivo. Iscriviti a gruppi di scambio linguistico, cerca corrispondenti cui inviare e ricevere mail.

Già sondaggi sul web avevano sollecitato il narcisismo linguistico del Bel Paese, affermando che, tra tutte le lingue al mondo, il nostro eloquio sarebbe il più sexy, in quanto musicale e ...

Alla domanda se agli italiani piaccia il bello, con evidenza si può rispondere di sì. Nasciamo in un Paese che ha il patrimonio artistico più grande del mondo, sparso su un territorio relativamente poco vasto. Cresciamo circondati da opere d’arte, architettoniche, figurative...

Tempo di zucche: tante le varietà, dalla mantovana alla zucca marina di Chioggia, alla zucca di Napoli, tanto per citarne alcune italiane. Piene di gusto in cucina e ...

Se  il nome Vespa sarebbe nato da un'esclamazione di Enrico Piaggio che alla vista del prototipo esclamò: Sembra una vespa!, per via del suono del motore ...

E’ trascorso più di mezzo secolo. Quanto sopravvive del clima bacchettone e volgarmente bigotto dell’epoca?

Gli anni 50. La guerra finita lascia  un’italia da ricostruire:  morti e macerie, ma anche ribellioni e scontri di classe, movimenti e idee socialiste. La possibilità di ricerca di un pensiero che va bloccato. Il papa...

Strani sondaggi appaiono sempre più spesso grazie al web. Le top ten sul fascino dei personaggi del mondo dello spettacolo o, addirittura, di quello politico vanno per la maggiore. Più insolito è chiedersi quanto una lingua possa essere il migliore degli afrodisiaci.   E nelle classifiche stilate da Kyscanner l’italiano trionfa come una delle lingue più sexy del mondo...

L’importanza della punteggiatura e qualche proverbio

Se la Sibilla avesse scritto un biglietto al soldato timoroso di andare in guerra, lui certo sarebbe rimasto a casa. Ibis redibis non, morieris in bello pronunciò la Cumana. Ibis redibis, non morieris in bello, andrai ritornerai, non morirai in guerra, capì lui, erroneamente...

Gli aerei che rombano bassi sul cielo di Roma e che lo colorano di fumi diversi riportano la memoria al 2 e 3 giugno del 1946, quando si sancì la nascita della Repubblica Italiana ...

Totò e l’Italiano fascista

Dittatura di alcuni decenni bui della nostra storia,  il Fascismo portò avanti una azione politica autoritaria violenta e xenofoba, con la quale forse non si è fatto abbastanza i conti. Tant’é che il Me ne frego, motto ideato dallo scrittore Gabriele d’Annunzio, anche oggi sembra andare molto di moda…